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Ex Consorzio Agrario

Rivergaro

In questo caso si tratta di un progetto in cui l’architetto si è dovuto confrontare con la configurazione
esistente del sito e con la situazione delle aree confinanti, orientando pertanto l’edificio verso la corte interna senza privilegiare l’una o l’altra parte del manufatto.
Carlo Ponzini ha cercato di reinventare il rapporto con il terreno retrostante, al fine di dialogare con il
paesaggio. Nel progetto architettonico, i ritmi compositivi tendono a trasformarsi in moduli, con lo scopo di misurare l’intervento, scandendo sia l’organizzazione planimetrica delle abitazioni, sia gli spazi interni all’area residenziale. L’edificio si presenta come un fronte compatto, scandito
da una serie di elementi verticali che distribuiscono le logge e le aperture finestrate; il corpo è
contraddistinto da differenziazioni cromatiche che creano un basamento porticato, mentre il tutto è sovrastato da un cornicione che mette in evidenza la suddivisione tra gli appartamenti classici e gli attici all’ultimo piano.
L’introduzione di un portico, inteso come filtro per creare un luogo destinato a nuove attività di servizio come uffici, sedi bancarie, attività commerciali, vuole essere dunque un’integrazione fra le varie funzioni e le infrastrutture (parcheggi, marciapiedi, strada). Ai piani superiori dell’edificio, la destinazione d’uso è di tipo residenziale, compresi i sottotetti. Nella corte interna è prevista una sistemazione a giardino, particolarmente curata negli spazi verdi.Le facciate esterne, più rappresentative, si integrano al tessuto circostante anche mediante l’uso di materiali naturali quali il cotto e la pietra. All’interno, dove prevalgono la dimensione domestica e il rapporto con il verde, si è preferito l’uso disuperfici intonacate con ampi spazi vetrati.

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