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Complesso a Pigazzano

Pigazzano

Come nel progetto precedente, l’oggetto dell’intervento è la realizzazione di un complesso residenziale in località Pigazzano – comune di Travo (PC) – in un’area individuata dal Piano Strutturale Comunale considerata area di interesse paesaggistico-ambientale e “ambito per nuovi insediamenti”.
Anche in questo progetto di Ponzini c’è la volontà di integrare gli edifici nel contesto preesistente; egli intende creare un complesso basato sul rispetto delle valenze paesaggistiche, delle peculiarità orografiche del sito, della memoria del luogo e delle precedenti forme architettoniche.
Dal punto di vista compositivo, gli edifici sono distribuiti a coppie o isolati, disposti sull’area seguendo il declivio della collina in modo che la visuale sulla valle non sia mai ostacolata; l’intervento si basa sulla elementarità volumetrica, sulla modulazione delle unità e degli elementi che si modificano in rapporto alla collina, e sull’uso di tecniche costruttive e di materiali volti alla sostenibilità e al rispetto ambientale.
Fulcro del progetto è l’individuazione di un nuovo segno distributivo e percettivo, lungo la direzione
ovest-est: un percorso pedonale, concepito come una profonda faglia scavata in parte nello spessore murario e in parte nel terrapieno, che privilegia la vista sulla vallata e sul fiume Trebbia. In questo contesto la pietra, il mattone e l’intonaco manifestano il senso di radicamento nel paesaggio.
La terrazza-belvedere del sagrato della chiesa di Pigazzano, luogo di grande rilevanza storica e spirituale ed elemento focalizzante e generatore, diventa la matrice del progetto Riprendendo il tema della terrazza, si è inteso rigenerare quel rapporto di contemplazione nei confronti  del paesaggio; la “vista” è, a tal fine, uno strumento essenziale, e l’alta permeabilità visiva delle nuove
costruzioni permette di percepire i nuovi edifici come interventi in grado di ricordare, costantemente, il valore di quel paesaggio, offrendo agli edifici,
sia esternamente sia internamente, una visualità mai ostacolata ma, al contrario, privilegiata.
I volumi si sovrastano sfalsandosi e formando una terrazza belvedere verso la valle, in parte coperta, creando un contrasto pieno/vuoto in particolare nel rapporto basamento/loggiato superiore. Il pendio naturale viene sfruttato per organizzare la casa su due livelli, limitando fortemente l’emergenza dei nuovi volumi sullo sfondo della collina.
Ogni edificio si compone di: una piastra basamentale solida, materica, piena, per radicare l’edificio al terreno; le aperture si intendono profonde per sottolineare la matericità del basamento, i muri saranno realizzati con la pietra del luogo e si allargheranno alla base relazionandosi al declivio della collina un corpo centrale che si conforma a seconda dell’affaccio su valle, fianco o ingresso, rappresentato da un volume che riprende le partizioni e i ritmi delle strutture preesistenti; i materiali previsti sono il mattone/intonaco, le finestre saranno rettangolari, di modeste dimensioni funzionali agli spazi interni, asimmetriche, come quelle delle architetture tipiche del luogo un coronamento costituito dalla copertura in legno a due falde, che diventano asimmetriche e si inclinano verso valle con un graduale abbassamento della linea di gronda, creando in testata una loggia coperta
che funge da filtro per lo spazio interno, protraendosisulla terrazza verso l’ambiente esterno.

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